Viaggio ad Acerenza, tra fascino e mistero

Nel cuore della Basilicata, in provincia di Potenza, sulla sommità di un colle a 800 metri di altitudine, sorge un borgo di grande fascino e mistero: Acerenza, perfettamente inserito nel circuito dei Borghi più belli d'Italia. Conosciuta anche come la "Città del Duomo" per via della maestosa cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e San Canio Vescovo che domina l'antico borgo, nasconde nei suoi vicoli lastricati misteri e leggende, a cominciare dal Santo Graal che ne esalta il fascino. Il famoso Santo Graal della Bibbia, che si dice sia andato perduto nel Medioevo, è qui, dietro una finestra murata nella cattedrale. Gli storici, infatti, descrivono Acerenza come il passaggio attraverso il quale i crociati si fermarono in Basilicata dopo il loro lungo viaggio in Terrasanta.
Ma non è tutto. Altri dicono che fu Ugo dei Pagani, il fondatore dell'Ordine dei Templari, che nacque nei pressi di Acerenza a collocare il Santo Graal in un luogo che riteneva sicuro e riservato, e che i suoi discendenti ancora non conoscono: la Cattedrale, per l'esattezza. Se basta un fatto del genere per esaltare il fascino senza tempo del borgo lucano, un'altra leggenda annuncerà la sua irresistibile attrazione: la cattedrale, dove si racconta che ospita anche la salma della figlia del conte Vlad III di Valacchia, famoso come il Conte Dracula. Alcuni tratti distintivi dell'edificio, tipici dell'arte architettonica rumena, possono essere attribuiti alla stirpe del temibile Impalatore, in particolare un drago alato, simbolo della nobiltà della Transilvania.
Acerenza è misteriosa e invita a perdersi nei suoi vicoli, dove spiccano antichi palazzi storici come Palazzo Loguercio Polosa e Palazzo Gala, con portali in pietra splendidamente decorati e varie fontane. Da non perdere anche il Museo Diocesano, custode dei tesori della cattedrale e dei reperti archeologici rinvenuti sul territorio, il Museo Etnografico che restaura tradizioni contadine, attrezzi agricoli e artigianali ricreando fedelmente l'ambiente ed esponendo oggetti di uso quotidiano, abiti indossati dai contadini e infine Il Museo dell'intaglio del legno presso il Monastero di Sant'Antonio di Padova. Inoltre potrete raggiungere il belvedere "Torretta" per godervi la magnifica vista del paesaggio dell'Alto Bradano disegnato da vigneti, boschi secolari, alberi monumentali e sorgenti millenarie: un vero spettacolo visivo e spirituale.
Un ringraziamento particolare va al fotografo Michele Santarsiere per averci permesso di utilizzare il suo materiale fotografico.
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