Castelsaraceno: un borgo ricco di sorprese e divertimento

Oggi incontriamo Angela, operatrice turistica presso l’ufficio informazioni di Castelsaraceno. Un'esperienza unica in un luogo ameno e suggestivo. L'esperienza da vivere sul Ponte tra i due Parchi regala emozioni forti ed adrenaliniche. Il Ponte tra i due Parchi è il più lungo del Mondo e fa da cornice a Castelsaraceno, uno dei borghi più suggestivi della Basilicata.
Conosciamo meglio Angela, e scopriamo di più in merito al Ponte Tibetano.
1) Siamo curiosi di conoscere la storia del Ponte Tibetano e del progetto qui
realizzato.
Tutto è iniziato nel 2007, quando un gruppo di giovani, uniti da un profondo legame nei confronti del proprio territorio, ha cominciato a pensare di realizzare qualcosa di unico nel suo genere, immaginando di unire il centro storico, luogo più antico su cui il borgo di Castelsaraceno trae le sue origini, e la montagna circostante, e di attraversare, camminando sospesi nell’aria, le gole del torrente Racanello. Nel corso degli anni, l’amministrazione comunale, attraverso approfondimenti di natura tecnica e finanziaria ha avviato il percorso per arrivare alla progettazione esecutiva e alla realizzazione del Ponte tra i due Parchi, dimostrando come la creatività e l’impegno possano trasformare le sfide in opportunità. Sono stati impiegati tre anni per la costruzione della struttura. Nel 2018 l’inizio dei lavori e nel luglio 2021 l’inaugurazione dell’opera ingegneristica con numeri da record. La realizzazione del progetto ha richiesto un’attenta pianificazione, rispettando gli standard di sicurezza e integrando la struttura con l’ambiente circostante. Tanti sono stati i traguardi raggiunti in soli tre anni. Significativa è la crescita economica ed occupazionale nel territorio dovuta allo straordinario successo di questa attrazione. Il nostro progetto di sviluppo e di creazione di un ecosistema turistico partecipato mira a far diventare la destinazione di Castelsaraceno un modello strategico e sostenibile anche per altre piccole realtà.
2) Da dov'è nata l'idea di questa experience?
L’idea nasce da un obiettivo fondamentale, quello di realizzare per Castelsaraceno una grande attrattiva che garantisse l’avvio dei primi flussi turistici verso il territorio favorendo anche lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile locale. Nasce anche dalla consapevolezza che le tendenze attuali sono orientate sempre di più verso un turismo lento e sostenibile. Di conseguenza, l’idea di rendere possibile un’esperienza a stretto contatto con la natura, per consentire alle zone meno conosciute, come il nostro piccolo borgo, di rigenerarsi e aprirsi a nuove prospettive.
3) Castelsaraceno è uno dei borghi più belli d'Italia: descrivilo con pochi aggettivi e
perché?
Castelsaraceno, piccolo borgo dell’entroterra lucano, è il Paese dei due Parchi perché incastonato tra il Parco Nazionale del Pollino e quello dell’Appennino Lucano Val d’agri Lagonegrese. La sua collocazione all’interno di un contesto naturalistico e paesaggistico inalterato e di estrema qualità è una delle sue maggiori potenzialità. È, inoltre, la destinazione ideale per chi ama la natura, la vacanza rurale, lo sport all’aria aperta, i cibi genuini e il vivere lento. Uno dei borghi più suggestivi e romantici della Basilicata premiato dal Touring Club Italiano con la Bandiera Arancione.
4) Il tuo rapporto con la Basilicata e cosa ami di questa terra.
La Basilicata è una terra di contrasti, dove la natura incontaminata si sposa con borghi antichi e tradizioni vive. Quello che amo di più è la calda ospitalità dei lucani e il nostro attaccamento alle radici perché rendono questa regione difficile da lasciare. Avere la fortuna di lavorare nel mio territorio d’origine e di partecipare al processo di sviluppo del borgo in cui sono nata mi rende ancora di più consapevole del valore di questa terra.
5) Qualche curiosità sul percorso sospeso nel vuoto più famoso d'Italia.
È chiamato il Ponte tra i due Parchi perché collega simbolicamente il Parco Nazionale del Pollino a quello dell’Appennino Lucano Val d’agri Lagonegrese. Dal nucleo più antico del borgo, tappa del Sentiero CAI Italia, il ponte sospeso si allunga fino a uno sperone roccioso tra le pendici del monte Raparo e del monte Castelveglia. Con i suoi 586 metri di lunghezza e 80 metri di altezza, il Ponte tra i due Parchi, permette di vivere un’esperienza memorabile percorrendo 1160 passi nel vuoto, col fiato sospeso e passo lento. Sebbene possa sembrare un’avventura solo per i più coraggiosi, è accessibile anche a famiglie con bambini e a visitatori di diverse età, rendendolo un’attrazione adatta a tutti. Grazie alla sua struttura dotata di tiranti laterali, il Ponte Tibetano è aperto tutto l’anno e mantiene la sua stabilità anche nelle giornate più ventose, consentendo di attraversarlo in tutte le stagioni, ognuna delle quali regala un panorama mozzafiato.
6) Tre aggettivi per descrivere questa esperienza lungo il Ponte Tibetano.
È un’esperienza: adrenalinica, emozionante e immersiva.
7) Cosa ami di più del tuo lavoro?
Quello che amo di più del mio lavoro è sicuramente la connessione profonda con il mio territorio e la possibilità di interagire con persone di culture e lingue diverse. Ogni giorno ho l'opportunità di vedere in prima persona gli effetti positivi del progetto di sviluppo turistico che abbiamo avviato. È gratificante sapere che le nostre iniziative siano in grado non solo di attrarre visitatori, ma anche di contribuire alla crescita e al benessere della nostra comunità.
8) Per concludere, cosa pensi del nostro servizio?
Credo sia una buona vetrina per pubblicizzare maggiormente la nostra principale attrazione e permettere agli utenti di acquistare questa experience ad un prezzo competitivo.
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